Corale
danza | dittico coreografico
presentato da DNA - Associazione Culturale DaNzA APS e Perypezye Urbane
Corale è un dittico coreografico a cura di Elisa Pagani e Francesco Ferrari. Un assolo che gravita tra il mostrare e il nascondere di un corpo si accosta e si intreccia a un lavoro sull'apparente arbitrarietà del destino. Un invito ad accogliere lo sconosciuto e sperimentare molteplici vie di entrare in relazione con l'altro.
“Hide and Reveal”, coreografie di Francesco Ferrari
Hide and Reveal esplora un’estetica ispirata all’ambiguità fra il mostrarsi e il nascondersi, un linguaggio scenico in linea con una poetica del corpo intima e viscerale, fatta di frizioni e spiegamenti, dove l’esporsi allo sguardo dell’Altro coesista con una dimensione privata. L’interazione con la webcam di un pc, collegato ad un proiettore esterno, rende il rapporto con il pubblico indiretto, orientando l’attenzione verso un occhio artificiale, con la scelta di quali dettagli svelare o nascondere, quali strati della stessa realtà mostrare o lasciare all’immaginazione. Hide and Reveal si inserisce in un contesto in cui il concetto di ‘trasparenza’ permea il discorso sulla libertà d’informazione. Un forte riferimento teorico è proprio “La società della Trasparenza”, dove Byung-Chul Han afferma che all’iper-visibilità ‘manca ogni negatività del nascosto, dell’inacessibile e del segreto’. In questo senso, Hide and Reveal mira a ricercare il piacere dello svelamento, della segretezza. Il materiale di scena compone un design in continua evoluzione, plasmando un paesaggio sempre composto da tracce, resti di immagini e alludendo ad una dimensione occultata, ad uno spazio ‘oltre’ il visibile. Stati performativi intimi si contrappongono all’esposizione ingigantita, brutale della realtà vista dall’occhio dell’obiettivo. L’azione è volta al servizio del mezzo, mettendo in crisi l’empatia verso un corpo che respira, che suda, che c’è, a favore dell’immediatezza volgare, violenta dell’immagine.
“The coloured series: Moonlit Ocean”, coreografie di Elisa Pagani
L’arbitrarietà di un sistema caotico, altamente sensibile alle condizioni iniziali, innesca un comportamento che in molti casi non è completamente casuale, ma segue una tendenza prevedibile e tracciabile, che si potrebbe pindaricamente assorbire nel concetto di destino. Ogni sistema, sociale, biologico, fisico è altamente connesso e ogni elemento non può sussistere senza tale tensegrità. Esistere in un sistema richiede assenza di resistenza, la capacità di non forzare, accettare, lasciare ogni aspettativa, appoggiarsi alla gravità, alle forze, alla ciclicità. Uno spaccato di cosmo si lascia evolvere nell’accettazione che non c’è un solo modo di rispondere ad uno stimolo, che la fragilità è ciò che rende complessa la costruzione dei legami umani, tanto quanto chimici, che ci sono infinite possibilità di creare un sistema. Se l’inciampo è sorprendente, è altrettanto una propulsione a modificare la dinamica e la coscienza che abbiamo di noi, del peso, della percezione del possibile. Ci obbliga ad accettare lo sconosciuto e ci propone alternative, che ci avvicinano forse alla nostra vera natura.
Biglietti in vendita a partire da giugno.
foto di Lorenza Cini