Calderara Crea Cultura

Culturara

DSCF7366.jpg

Danza Cieca | BOOM - Cantiere Creativo Calderara n.05

Performance di Virgilio Sieni con Giuseppe Comuniello

di Virgilio Sieni

interpretazione Virgilio Sieni, Giuseppe Comuniello

musiche originali eseguite dal vivo da Spartaco Cortesi (elettronica)

produzione Fondazione Matera-Basilicata 2019, Compagnia Virgilio Sieni

In Danza cieca Virgilio Sieni e il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello sono protagonisti di un duetto sulla tattilità, con musica dal vivo di Spartaco Cortesi. L’ascolto, la tenuità, lo spazio, il gioco e il rito, la potenza dell’attesa, l’incrinatura della materia quale fonte inesauribile di gesti, le parti oscure del movimento, il bagliore nel dettaglio, l’apertura dello sguardo, l’accoglienza dell’amico: posture e avvicinamenti che trasformano il corpo in un atlante inesauribile di luoghi democratici.

“L’anatomia del gesto si espande al concetto di spazio tattile, di aura, e include la percezione del corpo e il tono dei tessuti e dei muscoli coinvolti. Danza cieca si fonda sullo spazio aptico tra i due interpreti e l’alone di energia che i movimenti creano intorno a loro. L’aura non è solo una sorta di alone intorno alla persona, è molto di più: comprende l’essenza della persona capace di raccogliere in sé l’indicibilità della sua origine, trasmettendo verso il fuori questa potenza. Sembrerebbe che l’aura scaturisca da questo continuo rimandare all’altro, trasmettere e travasare, portare via e rinnovare”.

L’ingresso è a pagamento. Info e ticket su www.boomcantierecreativo.it/info-e-ticket/

a seguire...

Presentazione del libro “Danza Cieca” di Virgilio Sieni.

L’anatomia del gesto si espande al concetto di spazio tattile, di aura, e include la percezione del corpo e il tono dei tessuti e dei muscoli coinvolti. Ascolto, tenuità, spazio, gioco e rito, potenza dell’attesa, incrinatura della materia fonte inesauribile di gesti, parti oscure del movimento, bagliore nel dettaglio, accoglienza dell’amico, apertura dello sguardo: posture e avvicinamenti che trasformano il corpo in un atlante inesauribile di luoghi democratici.