Culturara

L’incontro con Davide Trabucco fa parte del progetto Tre strade | fotografia contemporanea, ideato e condotto da Valentina D’Accardi per Culturara.

3 incontri con 3 artisti visivi:

• giovedì 11 novembre: Sara Lorusso, con proiezione del documentario di Sky Arte “Sul mio corpo”
• giovedì 18 novembre: Irene Fenara
• giovedì 25 novembre: Davide Trabucco
   

Ingresso gratuito; è richiesto il Green Pass dai 12 anni.

Davide Trabucco

“Le forme non appartengono a nessuno” è il sottotitolo del progetto conformi.tumblr.com, nato nel 2015 per raccontare il riutilizzo e la riemersione delle forme nella storia. Davide studia Architettura: questo si percepisce se si osserva l’analisi che compie dello spazio fotografico, il modo in cui lo gestisce ed utilizza. L’idea si basa sulla creazione di una singola immagine - sempre dello stesso formato quadrato - in cui confluiscono due immagini distinte che condividono una struttura formale di un qualche tipo, e che combaciano nel loro punto d’incontro. Le immagini hanno le più svariate origini: molte sono opere d’arte, ma altrettante sono le opere di architettura e design, mescolate con il mondo della pubblicità e dell’industria.

http://www.davidetrabucco.it
https://www.instagram.com/conformi_/

Davide Trabucco ha una memoria visiva quasi infinita. Potremmo pensare a come questo tipo di lavoro sia la naturale prosecuzione di quelle esperienze del passato nell’epoca degli smartphone e di social network basati soprattutto su fotografie e immagini, spesso rubate e rimasticate prima di essere riproposte online. Spesso gli accostamenti interpretativi di Trabucco sono in grado di far nascere riflessioni inaspettate e far emergere verità e lati nascosti di alcune opere e della poetica di un artista o di un architetto. E in anni come questi, in cui troppo spesso l’arte viene percepita, proposta e interpretata solo per i suoi aspetti contenutistici, linguistici e concettuali, suona fresco, riposante e salvifico un approccio in cui sono rimessi al centro gli aspetti formali delle immagini e delle opere.

[Antonio Grulli]

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