Calderara Crea Cultura

Culturara

tears from the void peraspera orizzontale

perAspera Festival | TEARS FROM THE VOID

Danza contemporanea, musica elettronica, arte digitale e fotografia analogica

nell’ambito di perAspera Festival
di Enrico Fedrigoli, Vincenzo Scorza / BLACK7EVEN, Eleonora Fabrizi
con il sostegno di perAspera Festival
allestimento e testo critico di Simone Azzoni
un ringraziamento a AtelierSi, Alchemica Music Club, E Production

Performance, talk, ascolti: dalle ore 20.30
Mostra: ore 14.00 - 19.00 (fino al 23 settembre)

Ingresso libero

La sedicesima edizione del festival perAspera si apre alla Casa della Cultura con Tears from the Void: sintesi multimediale di un dialogo multidisciplinare fra arte digitale, fotografia analogica, danza contemporanea e musica elettronica. Un progetto multiforme che si compone della mostra fotografica di Enrico Fedrigoli, della performance della danzatrice Eleonora Fabrizi, dell’incontro con gli artisti moderato dal critico Simone Azzoni e una sessione di ascolti elettronici di Vincenzo Scorza.

Le immagini prodotte da Vincenzo Scorza sono il risultato di un processo di trasformazione digitale che riflette la velocità e il caos della società contemporanea. Il feed di alcuni social network è stato catturato a schermo e modificato attraverso sovrapposizioni, variazioni di velocità, erosioni, in un processo di trasformazione in cui il suono assume un ruolo centrale. Enrico Fedrigoli ha catturato questi complessi paesaggi digitali con il banco ottico, strumento d’elezione per l’architettura di scena che consente di sviluppare un pensiero sull’invisibile e sulla dinamica. Le sue opere in bianco e nero hanno colto e fissato dagli ingrandimenti proiettati infinite trame e dettagli; il digitale si è metabolizzato nell’analogico, l’immateriale nel materico.

Un secondo set di impressioni sulla pellicola è stato effettuato da Fedrigoli per fermare le immagini del corpo danzante di Eleonora Fabrizi. Lo sguardo del fotografo si concentra sul movimento dell’artista in uno spazio performativo, che assume una postura a partire dalla consapevolezza dell’attenzione del pubblico. L’occhio dello strumento fotografico coglie ciò che sfugge all’occhio umano: la scia del movimento, la sua esistenza.

Eleonora Fabrizi ha infine creato una coreografia sulle musiche originali realizzate da Scorza. La danzatrice classica si confronta qui con il contemporaneo, dando vita ad una performance immersa in un paesaggio sonoro che dialoga con le immagini proiettate, quale sintesi e trasposizione in forma viva dell’intero iter di realizzazione della mostra. Il pubblico diventa così, da fruitore di un esito, protagonista del processo creativo.